Le spine e i triboli con gli innumerevoli altri tristi frutti dun creato che geme e sospira, ci dicono esplicitamente la necessità che Dio lavori e non che si riposi. Dio gli aveva colpito larticolazione dellanca! Ogni membro della famiglia della fede deve portare nella sua carne il segno del suo patto. Ma Giacobbe, addormentato su di un guanciale di pietra, ben lontano dal trovarsi in una posizione di responsabilità, si trova, invece, nella nudità e nella debolezza più complete; e proprio per questo, Giacobbe si trovava in una posizione in cui poteva ricevere una rivelazione della più perfetta, la più ricca, la più incondizionata grazia. «Egli ha distrutto la morte ed ha prodotto in luce, la vita e limmortalità mediante levangelo» (2 Tim. Una relazione e un impiego sono due cose distinte; non che ogni figlio di Dio non abbia qualche cosa da fare, da soffrire o da imparare; ma rimane pur sempre vero che il servizio pubblico e la disciplina rimangono intimamente legati nelle vie di Dio. La casa e la presenza di Dio non incutono alcuna paura allanima che conosce lamore di Dio come si è manifestato nel sacrificio di Cristo. Sono precetti importanti e che furono debitamente osservati da tutti i fedeli servitori di Cristo, prima ancora che fossero chiaramente enunciati, ma a cui, ahimè, si dà poca importanza nei tempi attuali. 1:12-22; 2:10-15; Rom. È sovente difficile scoprire quale sia il vero fondamento della nostra fiducia. 2-3). 23 della Genesi merita quindi una particolare considerazione. È vero che dopo aver organizzato il suo piano, si rivolge allEterno e grida a lui perché lo liberi, ma appena finito di pregare torna a volgersi ai propri espedienti. Gli apostoli e i profeti del Nuovo Testamento, furono, per così dire, il fondamento di quel nuovo edificio (vedete Efesini 2:20). Ricordiamoci, tuttavia, che soffrire con Cristo non è il giogo duno schiavo, ma un privilegio e una dedizione volontaria; non una legge di ferro, ma un favore della grazia. «Poiché sta scritto che Abramo ebbe due figliuoli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera; ma quello della schiava nacque secondo la carne; mentre quello della donna libera, nacque in virtù della promessa. Vedo la santità, una santità che respinge il peccato fino ai limiti più lontani delluniverso morale, e che è lespressione la più forte che potesse essere data dellorrore di Dio per il peccato. Chi poteva dire «Sì, noi fummo colpevoli!», poteva anche capire le parole della grazia «Non siete dunque voi... ma è Dio». «Il cuore è ingannevole più dogni altra cosa e insanabilmente maligno» (Geremia 17:9). Non dice maledetti dal Padre mio; poi aggiunge «nel fuoco eterno preparato non per voi, ma per il diavolo e per i suoi angeli» (v. 41). Il libro della Genesi, come già abbiamo detto, racchiude, in embrione, i grandi principi elementari della storia delle relazioni di Dio con luomo, di cui i libri seguenti, e il Nuovo Testamento in particolare, contengono lo sviluppo. È interessante notare come sonò presentati i nomi di «Giacobbe» e «Israele» alla fine del libro della Genesi.       22. 2:19; Coloss. Ritorniamo ora al nostro soggetto. La rivelazione del Signore al servitore chEgli sè scelto ricorda, o semplicemente annunzia, a Giacobbe ciò che lui, lEterno, avrebbe ancora compiuto: «Io sono lEterno... Io ti darò la terra... Io ti guarderò... Io ti ricondurrò... Io non ti abbandonerò prima davere fatto quello che tho detto» (vers. La posizione nella quale Abramo è posto allinizio di questo capitolo rappresenta, in modo mirabile, quella nella quale lanima è introdotta per la fede in Cristo. 15:17); ed è necessario per tutti noi il ricordo di quando eravamo «piccoli ai nostri propri occhi». Ogni pietra delledificio di Dio è una «pietra vivente» in quanto legata all«Iddio vivente» e avente comunione con l«Iddio vivente» per mezzo dello «Spirito della vita».
More info … Queste parole ci fanno conoscere i pensieri del cuore di Cristo riguardo la Chiesa. Che testimonianza poteva rendere Lot in Sodoma? La fine della vita di Giacobbe è in netto contrasto con tutte le scene precedenti della sua storia, così feconda di avvenimenti. Qui, vediamo lincredulità prendere possesso dello spirito di Abramo e, ancora una volta, distoglierlo per un certo tempo dal sentiero della felice e semplice fiducia in Dio. La stessa osservazione può essere fatta nel gran movimento delluscita dIsraele fuori dEgitto: «unaccozzaglia di gente raccogliticcia» seguì i Giudei e divenne per essi un motivo di corruzione, dinfiacchimento e di turbamento come lo vediamo al cap. Vi è qui disinteressamento ed elevatezza morale; e che sicurezza! «E lEterno disse: Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti il medesimo linguaggio; e questo è il principio del loro lavoro; ora nulla li impedirà di condurre a termine ciò che disegnano di fare. 12 dellepistola agli Ebrei ci offre un magnifico esempio di ognuno di questi metodi. Solo la fede ci rende capaci di vivere liberamente davanti alla faccia dellOnnipotente, mentre lincredulità introduce sempre lio, le circostanze, le cose secondarie, e ci priva così della gioia, della pace, della serenità e della santa dipendenza, che sono la parte di chi si appoggia unicamente sul braccio dellOnnipotente. Parola strana e solenne, eppure necessaria! Non si trattava solo duna promessa di Dio, ma di una promessa divinamente e gloriosamente compiuta. Vediamo in questo passo che, per quanto benedetta potesse essere lintercessione di Abrahamo, essa era tuttavia limitata, perché lintercessore non era che un uomo; non arrivava allaltezza del bisogno. Certamente no, poiché era diventato lo schiavo di Satana. Prima di chiudere questo capitolo, fermiamo ancora per un istante la nostra attenzione sulla benevolenza con la quale lEterno rende testimonianza ad Abrahamo per aver compiuto latto per il quale si era dimostrato così preparato. Se, convinto di peccato, guardo la croce del Signore Gesù, vedo in essa il fondamento eterno della mia pace; vedo che il «mio peccato» è stato tolto quanto al suo principio ed alla sua radice, e vedo che i «miei peccati» sono stati portati da Lui; vedo che Dio è veramente «per me», che è per me nella posizione in cui io mi vedo quando la mia coscienza è stata svegliata: quella di peccatore. «Un fratello è nato per lavversità» e sovente accade che lavversità raddolcisce il cuore e lo rende propenso alla bontà verso coloro dai quali abbiamo dovuto separarci.
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