Come denunciano le ONG che si occupano di diritti umani, gli attivisti - obbligati a restare soli e confinati nelle proprie case - sono infatti divenuti un bersaglio ancora più facile. contro l’accampamento di un fronte dissidente delle Farc. Il sospetto iniziale che Paciolla non si sia suicidato, come sostiene invece la prima ipotesi delle autorità colombiane, sta trovando sempre più conferme da giornalisti e osservatori. займы онлайн на картувзять потребительский кредит онлайн, accordo di pace tra le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) e il governo colombiano, L'India ha deciso di bloccare 118 app cinesi, Da dove viene il disastro della sanità in Calabria, I dati della settimana sul coronavirus in Italia. Il governo continua a negarne l’esistenza. Oltre 500 adesioni anche all’appello di Europaz, una rete di accademici e ricercatori nata a sostegno degli Accordi di Pace, in cui si chiede un’indagine indipendente, verità e giustizia per Mario. «Mio figlio era terrorizzato: negli ultimi sei giorni non faceva che mostrare la sua preoccupazione e inquietudine per qualcosa che aveva visto, capito, intuito», ha raccontato la madre, Anna Motta, a Repubblica il 16 luglio. Di questi, 95 sono stati uccisi dall’inizio della pandemia. Infatti aveva già lavorato per vari progetti esteri tra cui India, Argentina e Giordania. “L’ipotesi del suicidio è inverosimile per chi conosce la tua vitalità, il tuo sorriso, e le tue critiche verso la Missione Onu”, scrive Duque rivolgendosi all’amico. Secondo quanto scrive La Repubblica, a coordinare queste operazioni è stato Christian Leonardo Thompson Garzón, ex-militare e capo della sicurezza della Missione nel Caguán. E per chi ‘accompagna’, è un vero e proprio onore mettersi affianco di chi arriva a mettere a repentaglio la propria vita per i propri ideali, per i propri valori, per la costruzione della pace", dice Puto a, Dal momento in cui in Italia è arrivata la notizia della morte di Mario, gli amici e la società civile hanno lanciato diverse iniziative per far luce sulla vicenda e tenere alta l’attenzione. Da parte sua, la missione dell’ONU non ha risposto alle domande della giornalista per chiarire il caso. A gran voce si chiede verità e giustizia, perché diversi elementi portano a scartare l’ipotesi di suicidio avanzata dalla polizia colombiana. Mario è la faccia di tutti quegli uomini e donne che fanno accompagnamento sul campo, e che mettono a repentaglio le proprie vite per salvare le nostre. , la madre ha detto: “Vogliamo la verità. Secondo l’ultimo report pubblicato dall'Istituto di Studi per lo Sviluppo e la Pace (Indepaz), dalla firma degli Accordi di pace al luglio 2020 sono stati assassinati 971 difensori e difensore dei diritti umani. Puoi anche chiamare i Samaritans al numero verde gratuito 800 86 00 22 da telefono fisso o al 06 77208977 da cellulare, tutti i giorni dalle 13 alle 22. Ti vedo ancora impegnato in una di quelle discussioni appassionate che ti sono sempre piaciute tanto e che costringevano chi ti stava vicino a interrogarsi e a ripensare alle proprie certezze. È stato questo sogno che lo ha portato in Colombia, prima come accompagnatore di Peace Brigades International e poi con la Missione delle Nazioni Unite. Leggi anche –> Mario Paciolla: giallo in Colombia, omicidio o suicidio? Il corpo di Mario Paciolla è stato ritrovato senza vita la mattina del 15 luglio (19.40 ora italiana) da una sua amica e collega, che non vedendolo arrivare in ufficio, si era preoccupata ed era andata a cercarlo a casa. I paramilitari di estrema destra, che secondo i dati del Centro Nazionale per la Memoria Storica sono stati i responsabili della maggior parte dei crimini perpetrati durante la guerra civile, non sono mai stati smobilitati. "L’accompagnamento internazionale è fondamentale per garantire sicurezza a tutte quelle comunità e persone che, per il loro lavoro di tutela dei diritti umani, corrono altissimi rischi. Mario Paciolla, chi era l'italiano morto in Colombia: troppe ombre sul suo decesso, per le autorità è suicidio, familiari e amici non ci credono. Ci verimm’ a Napule.". Come scrive sulla rivista colombiana El Espectador la sua amica giornalista e attivista Claudia Julieta Duque, era pronto a “bagnarsi nelle acque del Tirreno, per ripulirsi da tutto lo sporco che aveva macchiato le sue ultime settimane”. In attesa del risultato delle due autopsie, quella condotta dalla polizia colombiana e quella della polizia giudiziaria italiana, le autorità e gli avvocati che seguono il caso stanno mantenendo il massimo riserbo. Mario Paciolla chi era. Mario Paciolla, 33enne di Napoli, viveva in Colombia dal 2016. Scrive Duque a. : “Mario era un appassionato di musica salsa, di film classici, di poesia, di calcio, e amava le persone sensibili. Il contratto di Mario sarebbe scaduto il 20 agosto, ma aveva deciso di anticipare il viaggio. Il contratto di Mario sarebbe scaduto il 20 agosto, ma aveva deciso di anticipare il viaggio. Il 10 luglio aveva avuto un’accesa discussione con i suoi capi, si sentiva “disgustato” e aveva detto di non sentirsi al sicuro, tanto da aver rafforzato le misure di sicurezza nella propria abitazione. Allo stesso tempo, ha chiesto a un amico di eseguire il backup delle informazioni sul suo personal computer e a suo padre, Giuseppe Paciolla, di separare la connessione internet fino a quel momento condivisa tra il suo appartamento e la casa di famiglia”. L’indagine è ora coordinata dalla vice-procuratrice generale Martha Mancera che – secondo quanto riporta l’Ansa - ha affermato di stare “esplorando tutte le ipotesi” e di aver dato massima priorità a questo caso. Che la missione ONU sia in qualche modo implicata nella morte di Paciolla lo sospetta anche Duque, che in un articolo precedente alla sua inchiesta pubblicato da El Espectador e tradotto dal Manifesto ha raccontato che oltre ad aver ripulito l’appartamento di Paciolla, nei giorni successivi alla sua morte i funzionari dell’ONU hanno fatto partecipare un proprio medico all’autopsia – facendo credere che la sua presenza fosse stata chiesta dall’ambasciata italiana in Colombia – e impedito ai colleghi di Paciolla di parlare con la stampa. Il 14 luglio, scrive Repubblica, «chiese e ottenne [dalla famiglia] gli estremi di una carta di credito per comprare il biglietto aereo che lo avrebbe riportato a casa. Mario non è morto: Mario lo hanno ucciso. , una rete di accademici e ricercatori nata a sostegno degli Accordi di Pace, in cui si chiede un’indagine indipendente, verità e giustizia per Mario. Dal 2018, all’interno della Missione Onu, Mario si occupava di un programma di reinserimento sociale per ex-guerriglieri, partecipava spesso a incontri con le autorità locali, e con il suo lavoro di monitoraggio sul campo contribuiva alla stesura dei report della Missione. sulla Colombia dell’ex-Relatore Speciale dell’ONU, Michel Forst, pubblicato nel 2019, si legge che "la maggioranza dei difensori e delle difensore dei diritti umani è in pericolo". Il 7 novembre l’allora ministro della Giustizia colombiano, Guillermo Botero, si era dimesso dopo che due giorni prima un senatore dell’opposizione, Roy Barreras, aveva diffuso i contenuti di un rapporto dell’ONU su un attacco dell’esercito colombiano a un centro di comando di alcuni dissidenti delle FARC. A gran voce si chiede verità e giustizia, perché diversi elementi portano a scartare l’ipotesi di suicidio avanzata dalla polizia colombiana. Secondo quanto scrive Duque, gli effetti personali di Mario Paciolla sono stati raccolti il 16 luglio, il giorno dopo il ritrovamento del corpo, da un team dell’Unità di Investigazioni Speciali (SIU) del Dipartimento di Protezione e Sicurezza dell’Onu senza la presenza del Procuratore Generale della Colombia o di funzionari della polizia giudiziaria colombiana. Leggi anche –> Scontro auto pullman Provinciale 148: un morto e nove feriti, Chi era Mario Paciolla, l’italiano morto in Colombia. E lascia in una terribile condizione di vulnerabilità tutti coloro che, come lui, vengono in Colombia come volontari o come osservatori internazionale. La Colombia non è sicura per me. Sognatore, militante, attivista, poeta, artista, giornalista. Nostro figlio era impaurito, molto. Il ministro degli Esteri Luigi di Maio, ha. a cura di alcune ONG italiane che fanno parte della rete “, In Difesa Di, per i diritti umani e chi li difende. Tra i vari progetti seguiti, quello di “Remare per la pace”, con cui aveva portato un gruppo di ex-guerriglieri a una gara mondiale di rafting in Australia. Il 15 luglio fu trovato morto nel suo appartamento in una posizione che fece pensare a un suicidio. Così viene descritto Mario Paciolla da chi l'ha conosciuto. Un ulteriore, preoccupante dettaglio emerge alla fine dell’articolo di Duque: “Anche se finora si sa poco delle ore e dei giorni prima della sua morte, ho potuto confermare che il 14 luglio alle 10 della notte, ovvero poche ore prima di morire, Mario Paciolla si era collegato telefonicamente con il referente di Sicurezza della Missione di verifica a San Vicente del Caguán, Christian Thompson. Non mi rassegno alla scena del suicidio di mio figlio in Colombia.
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