La battaglia finale di Vittorio Veneto infine, la celebre vittoria del comandante Diaz, ne mieté circa 36 mila, circa un quarto dei morti di Caporetto. Gli Stati Uniti e la NATO possiedono una gamma diabolica di autentiche armi di distruzione di massa che includono sistemi di armi nucleari, chimiche e biologiche, per non parlare della guerra climatica, della guerra cibernetica, insieme agli strumenti del commercio e della guerra finanziaria, che servono a destabilizzare le economie nazionali e impoverire miliardi di persone in tutto il mondo. 1'357'800. Questo programma è orientato al profitto. Differente è invece lo scenario mondiale se consideriamo il numero di soldati deceduti in relazione al numero di abitanti di una data nazione. “In una guerra nucleare il danno collaterale sarebbe la vita di tutta l’umanità. Colpi di stato militari in numerosi paesi tra cui Brasile, Bolivia, Panama, Cile, Grenada, Haiti, El Salvador, Repubblica Dominicana, Argentina, Guatemala, Nicaragua, Honduras, Iran, Bangladesh, Pakistan, Timor Est, Filippine, e molti altri. Dal punto di vista delle vittime militari, cioè dei soldati morti in battaglia, le fonti sono più uniformi nel commensurare le perdite. Politica. Prima Guerra Mondiale: cause del conflitto, cronologia degli eventi, battaglie, alleanze e schieramenti dello scontro che durò dal 1914 al 1918 Credono nella loro stessa propaganda. Nella seconda guerra mondiale la perdita di vite umane (1939-1945) è stata su una scala molto più grande: 60 milioni di morti sia militari che civili. Secondo un articolo accuratamente documentato di James A. Lucas più di 20 milioni vite sono state perse da conflitti “sponsorizzate” dagli Stati Uniti o condotte sotto traccia dai servizi segreti dal 1945. Ed erano già morti nei precedenti mesi, gran parte dei magistrati che avevano preso parte all'indagine (quella "vera") di … CHIUDENDO QUESTO BANNER ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIE. In questo caso è infatti la Serbia a svettare in questa triste classifica, con l’8% dei suoi abitanti caduti al fronte. Medicina Democratica ONLUS, Sede amministrativa: Nel periodo immediatamente seguente alla fine della seconda guerra mondiale, la pace non era (né è mai stata) un obiettivo della politica estera degli Stati Uniti. La “guerra civile” in Congo (1960) e quella del Sudan (1955-) con vittime superiori a 2 milioni I teatri di guerre su larga scala o tramite servizi segreti con conseguenti elevate perdite dal 1945 sono i seguenti. In questo mese si è tenuta la commemorazione di Parigi della fine della prima guerra mondiale: venne chiamata “la guerra che porrà fine a tutte le guerre” ma provocò 14 milioni di morti e fu solo la “Grande Guerra I” (1914-18). Le stime del numero di morti variano da 500.000 a 3 milioni. L’aviazione aveva richiesto un “minimo” di 123 ma idealmente “ottimizzando” ne desideravano 466. Nazione. Secondo le stime più recenti che rimbalzano in rete la Prima Guerra Mondiale ha causato circa 26 milioni di morti tra militari e civili, un numero molto maggiore di qualsiasi altra guerra avvenuta in precedenza. Se consideriamo le guerre simili per durata, almeno come ordine di grandezza, alla Grande Guerra, ovvero nell’ordine la Guerra dei Sette Anni (1756-63), la Guerra di Crimea (1854-56) e la Guerra Civile Americana (1861-65), ci rendiamo subito conto che le perdite militari tra il 1914 e il 1918 sono state un numero enorme. Le maggiori perdite sono state sostenute dalla Cina e dall’Unione Sovietica: 26 milioni uccisi in Unione Sovietica, la Cina stima le sue perdite a circa 20 milioni morti. Vincitori e vinti. La “guerra civile” in Ruanda (1990-1994) 6 ore fa, I conservatori svantaggiati su Facebook e Twitter? La cifra totale fu talmente alta che sino alla Seconda Guerra Mondiale fu impossibile risollevarsi. Nel caso degli Stati Uniti addirittura intorno allo 0,1% del totale degli abitanti registrati. Feriti. Gli interventi militari statunitensi in Angola (1970) (300.000-755.000 morti), 14 Nov, Tutto quel che può succedere a Donald Trump dopo la Casa Bianca, Col Wired Next Fest vi abbiamo portato in un nuovo mondo. ", newsletter-medicina-democratica+subscribe@googlegroups.com, PER IL COMMISSARIAMENTO DELLA SANITA’ IN LOMBARDIA, LETTERA APERTA, Video Webinar 16/11/20: La privatizzazione irresponsabile del servizio sanitario, Fuori dall’economia del profitto, Per la società della cura – Iniziative il 21 novembre 2020 (verso e dopo), COMUNICATO STAMPA : CONSEGNATO ALLA PROCURA DI MILANO IL LIBRO “SENZA RESPIRO” DI VITTORIO AGNOLETTO, Per una storia del movimento ambientalista italiano. Mentre si può “concettualizzare” la perdita di vite umane e la distruzione derivante dalla prima guerra mondiale, dalla seconda guerra mondiale così come dall’Iraq, dalla Siria e dallo Yemen, è impossibile valutare appieno la devastazione che deriverebbe da una terza guerra mondiale, l’uso dei più avanzati sistemi d’arma è valutabile solo quando saranno utilizzati e i danni diventeranno una realtà ma sarà troppo tardi. Tra queste. È bene sottolineare dunque che i numeri devono rappresentare in argomenti come questo non tanto la cifra precisa di quante croci dovrebbero essere piantate, ma la stima – seppur quanto più precisa possibile – di un ordine di grandezza. Legenda: M (Morti), PD (Prigionieri e Dispersi), F (Feriti) Il costo della Grande Guerra, la Prima Guerra Mondiale Il costo della guerra: 1.195 miliardi e 100 milioni di franchi oro dell'epoca , cui vanno aggiunte le spese della ricostruzione, della riconversione dell'industria bellica e delle vite umane perse. Il costo della guerra: 1.195 miliardi e 100 milioni di franchi oro dell'epoca, cui vanno aggiunte le spese della ricostruzione, della riconversione dell'industria bellica e delle vite umane perse. Oltre alla commemorazione non si è andato, il progetto “imperiale” alla base dei motivi della prima guerra mondiale è ancora vivo. Dinamiche queste difficilmente quantificabili, specie in un contesto storico dove il concetto di «banca dati» praticamente non esisteva. Banca Dati dei Caduti e Dispersi 1ª Guerra Mondiale Leggi la News: Resti mortali dei Caduti e restituzione ai familiari Il Regio Decreto del 22 novembre 1925, n.2130 stabilisce che " è dovere nazionale raccogliere e pubblicare in un albo i nomi dei Caduti durante la guerra 1915-1918 per conservarne con segno d'onore il perenne ricordo" . US Has Killed More Than 20 Million People in 37 “Victim Nations” Since World War II. Il maggior numero di vittime sono state sostenute da Russia, Francia, Germania, Italia, ex Impero britannico (comprese le truppe provenienti da Canada, Irlanda e colonie britanniche), e l’Impero austro-ungarico. La differenza però c’è, eccome. 10 ore fa, Donald Trump stava per attaccare l'Iran, ma i suoi consiglieri l'hanno dissuaso, Politica - Lo scenario che si presenta è prima di tutto e per la prima volta davvero globale. La guerra in corso in Palestina, Si tratta di esigere che il mondo non sia spinto in una catastrofe nucleare, ma verso la preservazione della vita.” (L’Avana, ottobre 2010), PER ISCRIVERSI GRATUITAMENTE ALLA NEWSLETTER DI MEDICINA DEMOCRATICA,INVIARE UNA MAIL VUOTA ALL’INDIRIZZO: newsletter-medicina-democratica+subscribe@googlegroups.com, CLICK PER INFO – ORARI DELLE TRASMISSIONI, Indirizzo postale sede principale: Parlare di numeri quando si tratta di un argomento complesso come una guerra e soprattutto risalente a molto tempo fa però è pericoloso, fondamentalmente per due ragioni: primo, perché i grandi numeri sono scarsamente significativi se non vengono contestualizzati, secondo, poiché quando si tratta di fonti storiche è quasi impossibile che lo scenario descritto sia univoco. 20 ore fa, Nuova raccolta fondi per aiutare l'Unicef, Politica - Naturalmente, con una conta burocratica, venne stilata una stima che ora è pubblica (vedi sotto). segreteria@medicinademocratica.org Dal momento che le morti in Cambogia e Laos sono stati circa 2,7 milioni il totale stimato per la guerra del Vietnam è 7,8 milioni. La propaganda di guerra fornisce un volto umano alle armi di distruzione di massa dell’America. La conta dei morti durante il primo conflitto mondiale è un esempio calzante di questa masnada di numeri tra cui è difficile giostrarsi, specie perché le fonti molto spesso non distinguono tra morti e «vittime» ivi compresi i feriti, o ancora più sovente tra le morti tra i militari e tra la popolazione civile.
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