Si volgano presto alle tenebre quanti mi opprimono e dicono: Gioiscano, invece, e si rallegrino tutti coloro che cercano la luce, e quanti anelano al tuo mistero dicano di continuo: Sono stata privata di quella luce che essi mi hanno tolto, abbisogno di quella forza che essi mi hanno tolto. Si può ancora osservare – ed è certo importante – che tutti i testi citati dall’Antico Testamento si trovano nei cc.33-82 cioè nella trattazione della Pistis Sophia. Io stesso, senza il primo mistero, estrassi da me una forza luminosa e la diressi giù verso il caos, affinché essa estraesse Pistis Sofìa dai luoghi profondi del caos dirigendola verso il luogo superiore del caos, in attesa che giungesse il comando del primo mistero e lei venisse così estratta integralmente dal caos. Li guidò lungo una via diritta, affinché giungessero al luogo della loro dimora. – il primo mistero che guarda dentro – mandai nuovamente Gabriele e Michele e il grande flusso luminoso affinché aiutassero Pistis Sofia. allo scopo di consolidare la fede in tutto il mondo. All’apice dell’universo vi è un Dio ineffabile, infinito, inaccessibile, che costituisce il grado supremo dell’essere, luce e potere dal quale emana ogni cosa: “[…] luce delle luci, luoghi della verità e del bene, luogo del santo di tutti i santi, luogo nel quale non c’è né donna né uomo, luogo (nel quale) non vi sono forme, ma solo una continua e indescrivibile luce” (cap. Più volte vi ho detto che la forza che è in voi la portai io dai dodici salvatori del (che si trovano nel) tesoro della luce. Nulla, dunque, è più sublime di questi misteri sui quali mi interrogate, a eccezione del mistero delle sette voci, delle loro quarantanove forze, e dei loro numeri. La mia forza è piena di tenebre, la mia luce è discesa nel caos. «Poiché è con me la luce, e io stessa sono con la luce». Questa è la quinta penitenza pronunciata da Pistis Sofia, mentre tutte le emanazioni materiali dell’arrogante seguitavano a opprimerla. Forza, questa, che dall’inizio trassi da me stesso e immisi nel primo comandamento; il primo comandamento ne immise una parte nella grande luce; la grande luce immise nei cinque assistenti una parte di quanto aveva ricevuto; l’ultimo assistente prese una parte di quanto aveva ricevuto e lo immise nella miscela: e tale parte risultò in tutto ciò che si trova nella miscela, come ora vi ho detto -. lo spirito di opposizione diventa sempre più forte e costringe l’anima a compiere «ogni male e ogni peccato», «è ostile all’anima e le fa compiere quanto a lei non piace», mentre i «ministri erinnici» (o «vendicativi») si incaricano di seguire l’anima registrando tutto il male che compie per poterlo poi testimoniare davanti ai giudici . Così pure, nel regno della luce i tre misteri non sono uguali, bensì il tipo di uno è diverso dall’altro. Il Pistis Sophia nel suo insieme risulta essere un collage di quattro manoscritti;diverse infatti risultano le datazioni delle varie parti di cui è composto. Quando essi si contrapposero lottando contro la luce, io – in conformità del comandamento del primo mistero – voltai i corsi e i tragitti dei loro eòni, i corsi del loro destino e delle loro sfere: per sei mesi li lasciai guardare a sinistra, come prima, ai triangoli, ai quadrati, a quelli che hanno di fronte, e alla loro figura di otto, proprio come facevano prima. Ora, colui che si comporta in modo degno dei misteri, può ricevere I misteri ed entrare nella luce. Prima ancora che Gesù terminasse di parlare, si fece avanti Marta: si gettò ai suoi piedi, li baciò, innalzò grida, pianse, e disse con umiltà: – Signore, abbi misericordia di me, sii compassionevole verso di me! È evidente anche il significato puramente letterale di Pistis Sophia, dove non si parla di Iniziati in senso stretto, bensì si vuole fare riferimento alle due virtù che Pistis Sophia richiama e cioè al Potere8 (pistis) ed alla Saggezza (sophia). questo è il suo autentico aspetto; L’arconte che si trova nella quarta camera ha l’aspetto di serpente, Vi darò il mistero del regno dei cieli, affinché voi pure compiate quei misteri per gli uomini. Gli arconti di mezzo valutano lo spirito di opposizione e l’ora fatale, il cui nome è jxoxpa, che opera nell’uomo fino a ucciderlo con la morte che gli è stata assegnata: ora fatale che gli arconti del grande destino hanno vincolato all’anima. Detto questo ai suoi discepoli, Gesù domandò: Si precipitò avanti ancora Maria, e disse: – Mio Signore, io comprendo ciò che tu dici. Tu, infatti, sei colui che mi libera dalle emanazioni dell’arrogante e del tiranno Adamas: tu mi libererai da tutte le sue violente minacce». GESÙ RISORTO E I DISCEPOLI. Esse desideravano dirigermi con inganno, per divorare tutta intera la mia luce. Gli interlocutori di Gesù sono i discepoli (μαθηταί) in tutti e quattro i libri; e questo è detto non solo all’inizio, ma lungo tutto il testo; con loro sono presenti anche quattro discepole (μαθήτριαι). Giudicami, Signore, conformemente alla tua giustizia; non si rallegrino essi su di me, mio Dio; Siano insieme confusi e svergognati, quanti si rallegrano sulla mia sfortuna; siano rivestiti di onta e di obbrobrio quanti si vantano contro di me. In una parola, ognuno rimarrà nel luogo fino al quale ha ricevuto i misteri: quivi rimarrà nel suo ordine nell’eredità della luce. }); Prima di analizzare alcuni elementi del testo gnostico denominato. Nell’aldilà ordini diversi a seconda dei misteri ricevuti quaggiù. dell’arrogante quelle dal volto di serpente, quelle dal volto di basilisco aventi sette teste, calpestò la forza dal volto di leone e quella dal volto di drago. Il salvatore rispose e disse a Maria, tra i suoi discepoli: tutti gli uomini che riceveranno i misteri dell’ineffabile e, inoltre, i misteri del primo mistero, peccano ogni volta sotto l’impulso del destino. Devi essere connesso per inviare un commento. Nuovamente si lanciò innanzi Maria e disse: gli ultimi saranno i primi, e i primi saranno gli ultimi. Come disse la tua forza luminosa per mezzo di David: «Ti sei posto l’Altissimo come rifugio, non ti si accosterà disgrazia, né piaga si avvicinerà alla tua dimora», cioè: allorché Pistis Sofia credette nella luce ed era tormentata, innalzò lodi, e le emanazioni dell’arrogante non riuscirono ad arrecarle alcun male, non riuscirono ad arrecarle danno, né in alcun modo riuscirono ad avvicinarla. Gesù proseguì nuovamente il discorso dicendo ai suoi discepoli: – Allorché la forza dal volto di leone mi vide tutto splendente avvicinare Pistis Sofia, si inferocì ancor più ed emanò una quantità di emanazioni molto violente. Se, mentre sono ancora in vita, si convertono, si pentono, e restano in ognuno dei loro misteri, sarà loro accordato il perdono in ogni tempo, poiché quei misteri sono misericordiosi e perdonano in ogni tempo. PRIME RIVELAZIONI: Dopo che Gesù risorse dai morti trascorse undici anni con i suoi discepoli durante i quali si intrattenne con essi istruendoli soltanto fino ai luoghi del primo comandamento e fino ai luoghi del primo mistero al di là della cortina, all’interno del primo comandamento, cioè il ventiquattresimo mistero esterno e inferiore; questi (ventiquattro misteri) si trovano nel secondo spazio del primo mistero, anteriore a tutti i misteri: «Io venni da quel primo mistero che è l’ultimo mistero, cioè dal ventiquattresimo». lei non rilascerà quell’anima libera dalle trasformazioni del corpo fino a quando non avrà terminato il suo ultimo ciclo in base ai suoi meriti. Schmidt data il quarto libro alla prima metà del III secolo; gli altri tre libri alla seconda metà del III secolo. Saggezza-Potere non è qualcosa di definito in senso assoluto in … Ora, chi ha orecchie per intendere, intenda! Udite queste parole di Matteo, il primo mistero, disse: Il primo mistero proseguì ancora, dicendo: la luce più alta sei tu, poiché mi hai liberata, mi hai guidata a te, e non hai permesso che le emanazioni dell’arrogante – a me nemiche – prendessero la mia luce. Tutti gli arconti e tutti coloro che si trovano nel destino, alla vista della grande luce che era in me, restarono sconvolti, caddero l’uno sull’altro, furono presi da grande paura: guardarono il mio abito luminoso, videro sul mio abito il mistero del suo nome, e rimasero ancora più sconvolti e maggiore fu la loro paura. Ti comando di esporre la soluzione dell’inno innalzatomi da Pistis Sofia. Dopo che Maria parlò così, il salvatore disse: Il salvatore proseguì poi dicendo ai suoi discepoli: – Or dunque, a tutti gli uomini che riceveranno i misteri nella luce annunziate e dite loro così: state attenti e non peccate affinché, passando un giorno dopo l’altro, voi non usciate dal corpo senza esservi pentiti, e diventiate eternamente estranei al regno della luce. Abbi misericordia di me, mio Signore, e manifestaci tutte le cose sulle quali ti interrogherò. «Non avrà paura di una freccia volante di giorno», cioè Pistis Sofia non ebbe paura davanti alla forza mandata in fine dall’arrogante, dall’alto, e giunta nel caos come una freccia volante. Io ti risponderò apertamente e manifesterò senza parabole; su tutto ciò che interroghi, risponderò con chiarezza e sicurezza. I tuoi frutti sono pieni e maturi, ripieni della tua salvezza». Nella dodicesima camera si trova una grande quantità di arconti, ognuno ha sette teste con l’aspetto di cane, nel suo aspetto autentico; il grande, quello che è al di sopra di essi, nel suo luogo è chiamato «Chremaor». Dopo aver parlato così, Gesù disse ai suoi discepoli: – Chi ha orecchie per intendere, intenda!
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