Non è odore di cadavere, ma porpora regale impregnata di soavi profumi» (Gamaliele, 7,36). Mentre nel Vangelo di Marco, Gesù dichiarando che il male viene dal cuore, dichiara così puri tutti gli alimenti – ed, in effetti, nelle diverse culture si vedono le radici cristiane proprio dal fatto che nessun cibo è più vietato – il Gesù barnabiano è anche qui caratterizzato coranicamente. Il versetto ha suscitato moltissimi commenti e interpretazioni nei diversi maestri musulmani che, comunque, nella stragrande maggioranza, ne hanno tratto la conclusione che Gesù non sarebbe morto in croce. Ne esce una visione radicalmente diversa del concetto stesso di vangelo, al di là della differenza di contenuto dei singoli eventi evangelici, differenze che tra poco saranno prese in considerazione. Ma tutti i discepoli ed anche colui che scrive lo credevano. Si noti fra l’altro come l’apocrifo di Barnaba riprenda qui il numero 666 dall’Apocalisse, scritta probabilmente alla fine del I secolo, aggiungendovi un ulteriore 6. Molti studiosi concordano per la definizione di apocrifo dicendo che «gli apocrifi del Nuovo Testamento sono quegli scritti che non fanno parte del canone biblico del NT ma che dal titolo, dalla presentazione, dal modo con cui trattano l’argomento e da altri elementi interni (stile, genere letterario ecc.) Tutto il racconto della passione evidenzia ancor più – se ancora ce ne fosse bisogno – il fatto che il testo di Barnaba è un testo post-coranico. La città è sconvolta da scosse della terra, da segni e da miracoli. Noi, avendo sentito le parole di Giuda e visto la folla dei soldati, fuori di noi, fuggimmo. CXCI). Essi lo sollevarono e lo collocarono al terzo cielo in compagnia degli angeli, benedicendo Dio in eterno»[12] (cap. «Giuda fece irruzione per primo nella stanza da cui Gesù era stato elevato e dove gli undici dormivano. Signore Dio misericordioso, che usi misericordia per mille generazioni verso coloro che ti temono, abbi misericordia di coloro che credono alle parole che mi hai dato. Ma allora fu ripreso dall'angelo Gabriele, cui rispose: ‘Ho giurato per Dio di tagliarla e non sia mai che sia bugiardo!’ L'angelo gli mostrò allora l'escrescenza della sua carne ed egli la tagliò. È veramente come disse il profeta Isaia: ‘Egli è nascosto ai sensi dell’uomo’”»[22] (cap. XXXII). [1] L. Moraldi (a cura), Apocrifi del Nuovo Testamento, I, Utet, Torino 1971, 9. Fra i detti che l’apocrifo di Barnaba aggiunge al Gesù storico ve n’è anche uno relativo al cibo impuro. 801-803. [1] Edizione francese di L. Cirillo – M. Frémaux, Evangile de Barnabé, Beauchesne, Parigi, 1977 ed edizione italiana E.Giustolisi – G. Rizzardi (a cura di), Il vangelo di Barnaba. Questo è il motivo per cui ogni uomo prende carne dalla carne di Adamo e così è obbligato ad osservare tutto ciò che Adamo promise giurando. Attenti perché satana farà ogni sforzo per ingannarvi! «Giunto a trent'anni, come Egli disse, Gesù era andato sul monte degli Ulivi a raccogliere olive insieme a sua madre; all'ora di mezzogiorno, durante la preghiera, mentre diceva: “Signore, con misericordia...”, Egli fu circondato da un immenso splendore e da una moltitudine immensa di angeli che dicevano: “Sia benedetto Dio!”. Che dico, i pontefici credevano che Giuda era Gesù! Gli apocrifi più antichi, quelli risalenti al II sec d.C., intendevano imporsi come norma di fede e di vita completando la nascente letteratura ufficiale della Chiesa. Per cui noi, stupefatti, rispondemmo: “Sei tu, Signore, il nostro Maestro! Poi il governatore e il pontefice parlarono, dicendo: “Fratelli, questa guerra è suscitata da satana, perché Gesù è vivo e a lui dobbiamo ricorrere e domandargli che dia testimonianza di sé, sicché crediamo a lui secondo la sua parola”. Per adempiere la parola di Dio, egli voleva sacrificargli Ismaele, suo unico figlio; non potendo colpire con il coltello suo figlio, egli offrì in sacrificio, sulla mia parola, un montone. A queste parole, tutti si acquietarono e deposte le armi si abbracciarono dicendo l'uno all'altro: “Perdonami, fratello!”» (cap. In questi testi la dottrina gnostica "traspare da alcune accentuazioni estremizzanti". Questa letteratura rivela la fede semplice del popolo come le ansie e le curiosità. Forse la più importante riscrittura dei fatti evangelici compiuta dall’apocrifo di Barnaba riguarda la narrazione degli ultimi momenti della vita di Gesù. [2] Moraldi, 12. Ne presentiamo in sequenza alcuni fra i più rilevanti. Gesù rispose: “Vi basti sapere che lo ha comandato ad Abramo, dicendo: ‘Abramo, circoncidi il tuo prepuzio e quello di tutta la tua casa, perché questo è il patto fra te e me in sempiterno!’”»[30](cap. Il testo del vangelo di Barnaba è estremamente impreciso. Il governatore, sentendolo, si stupì grandemente e cercava anche di liberarlo. Un vangelo per i musulmani?, E.Giustolisi – G. Rizzardi (a cura di), Istituto Propaganda Libraria, Milano 1991, p. 417. Gesù annunzia loro di essere dunque in cielo, in corpo e anima, senza aver ancora assaggiato la morte. I tre punti più importanti della missione di Gesù che vengono insegnati dall’Islam sono 1/ Gesù è venuto a ripetere che Allah è il vero Dio 2/ Gesù non è stato crocifisso: è stato elevato in cielo senza mai morire e la crocifissione sarebbe un’invenzione dei cristiani 3/ Gesù è stato mandato da Allah ad annunciare la venuta di Maometto, di Giovanni Amico). Il pontefice si fece condurre da Giuda legato e l'interrogò sui suoi discepoli e sulla sua dottrina. Scrivi similmente ciò che è capitato a Giuda, perché i fedeli siano disingannati ed ognuno creda alla verità!”»[17](cap. Essi posero questa corona di spine sulla testa di Giuda, gli misero nella mano una canna come scettro e lo fecero sedere in un luogo elevato. La lontananza dagli avvenimenti evangelici è subito lampante: infatti l’autore non conosce bene la geografia dei luoghi in cui Gesù ha vissuto e nemmeno ha una padronanza storica degli eventi. Non solo di entrambi i decreti non vi è fonte alcuna, ma ancor più è noto che i romani (come raccontano più volte i Vangeli e gli Atti) non si intromettevano nelle questioni religiose degli ebrei del tempo. [3] Eusebio, Storia Ecclesiastica, 3,25. Il loro vuoto è stato colmato, ad esempio, dal Protovangelo di Giacomo, che abbonda di particolari circa la nascita e la crescita di Gesù fanciullo. Il vangelo di Gamaliele sottolinea fortemente l’evento della risurrezione, anche in modo eccessivo. Ma questo dato di fatto non svilisce l’interesse storico dell’opera perché anzi essa permette di evidenziare ancor più cosa fa problema all’Islam del vangelo, fornendoci una narrazione della ricomprensione islamica della vita di Gesù. A Pilato, in sogno, Gesù rivela la sua risurrezione, gli dice di andare al sepolcro e contemplare le fasce mortuarie: «Gettati davanti ad esse e baciale, diventa assertore della mia risurrezione e vedrai nella mia tomba grandi miracoli […]. Ma Dio Vedendo il pericolo che incombeva sul suo servo, comandò Gabriele, Michele, Raffaele e Uriel, suoi servi, di togliere Gesù dal mondo. [25] Sulla riscrittura islamica delle storie bibliche, cfr. Non c’è dubbio che la letteratura apocrifa, che comincia a sparire dal IV secolo in poi, soprattutto in occidente abbia “donato” molto materiale per lo sviluppo e la diffusione della pietà popolare circa la vita di Cristo, della Vergine e degli apostoli. Le fede di Pilato che dalla Chiesa copta è ritenuto un santo. Nel curiosissimo dialogo con Pilato, Pilato è convinto di interrogare Gesù, mentre, sotto le apparenze di Gesù, sentiamo Giuda rispondere: «Signore, credimi, se tu mi condannerai a morte tu farai un grande peccato perché ucciderai un innocente. Lo scritto narra nella congiura che le autorità ebraiche preparano contro Gesù e Pilato. Essi risposero: “Seimilaseicentosessantasei!”. Essi lo condussero sul monte Calvario dove venivano appesi i malfattori. Allora la vergine disse piangendo: “Ora dimmi, mio figlio, perché Dio che ti ha dato il potere di risuscitare i morti, ti ha lasciato morire così con la vergogna dei tuoi parenti e dei tuoi amici e a disprezzo della tua dottrina, in modo che tutti coloro che ti amano sono rimasti come morti?” Abbracciando sua madre, Gesù rispose: “Credetemi, o madre: in verità vi dico che io non sono mai morto; Dio mi ha preservato fino alla prossimità della fine del mondo”. Un vangelo per i musulmani?, E.Giustolisi – G. Rizzardi (a cura di), Istituto Propaganda Libraria, Milano 1991, p. 297. Se si leggono questi testi apocrifi, echeggia tutta la letteratura canonica, alcuni passi sembrano una sorta di commento con aggiunte di diverso colore. Cliccando su "Accetto", acconsenti al loro utilizzo. CXXIV). I soldati con scherno gli dicevano: “Non temere, Signore, perché siamo venuti per farti re d'Israele e ti abbiamo legato perché sappiamo che tu ricusi il regno!” Giuda rispose: “Avete perso il cervello? Questo messaggero verrà a preparare le vie del Messia. La folla degli Ebrei si serrava contro Giuseppe e Nicodemo, allorché dissero la verità; e Pilato con i suoi soldati si scontrò con loro. Gli scritti apocrifi, inoltre, ebbero un compito letterario di notevole importanza: «Prepararono e in parte fissarono i generi e le forme letterarie della prima letteratura cristiana per la predicazione evangelica».[4].
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